Istituto Comprensivo di Torrile

rodari promemoria

"Il 29 marzo 2019 abbiamo affrontato il viaggio della memoria in Austria, visitando i campi di concentramento di Mauthausen, Gusen e il castello di Hartheim. Ci sentiamo in dovere di raccontare ora, alla fine del nostro percorso scolastico nella scuola Secondaria, di provare a spiegare in qualche modo, ciò di cui possiamo dire di essere testimoni. Spesso durante questo viaggio ci siamo chiesti cosa avremmo fatto noi se fossimo stati al loro posto.

CAMPO DI CONCENTRAMENTO DI MAUTHAUSEN

Visitare il campo di Mauthausen è stata un'esperienza importante. Fra quelle mura sono successe cose terribili e non può essere stato un solo uomo a rendere possibile tutto ciò. Fino a oggi tutto c'era sembrato  una cosa lontana, che non ci riguardava da vicino, ma grazie alle guide che ci hanno accompagnato, abbiamo capito che la realtà non è così. E' stata un'esperienza molto significativa che ci ha trasmesso emozioni forti,  in particolare i forni crematori, le camere a gas e le baracche che sembravano semplici stanze fredde. Pensare che molte persone lo prendono come un gioco disegnando sui muri delle svastiche.  Pensavamo a quante persone fossero entrate nel campo, a rinforzare queste immagini nelle nostre menti è stata la stanza dei nomi, una stanza in cui vengono ricordati i nomi delle vittime.

SOTTO-CAMPO DI GUSEN

La vita è rinata a Gusen come un giardino fiorito, sono cresciute case e sono state abitate. Il memoriale rimane solo e circondato, con i suoi documenti, le sue foto e il forno rimasto intatto. La visita a Gusen trasmette un'emozione diversa, il campo non esiste più e l'unica memoria rimasta è un muro salvato da due italiani. Perché la vita continua, è vero, ma riparte dal campo, non sopra il campo.

CASTELLO DI HARTHEIM

Un castello, quasi come quello delle principesse, affacciato su un cortile con l'erba verde e le caprette nel recinto. Immaginatelo ora, come un posto freddo, senza caprette o erba. Solo un castello per torturare persone "inadatte al lavoro", persone come le altre, ma considerate errori della società. Quelle persone che avrebbero avuto più bisogno di aiuto, ma che per questo vennero torturate e uccise.

Ciò che abbiamo sempre visto attraverso film o libri si è materializzato davanti ai nostri occhi durante questa giornata. Per tutta la vita non ce ne dimenticheremo più."

Le studentesse e gli studenti delle classi  III A, III B, III C della scuola Secondaria

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